I romanzi di Piero Grima
Il secondo filone, puramente letterario, inizia alla fine degli anni ’60 e comprende romanzi e racconti di tipo intimistico con al centro la figura dell’uomo in perenne ricerca del significato del vivere. Questi scritti rimangono a lungo “nel cassetto” e verranno pubblicate solo tra il 1994 ed il 2006. Influenzato da vissuti spesso drammatici e talora sconvolgenti intuibili per colui che si accosta ogni giorno ad una umanità sofferente, Grima proietta queste forti sensazioni nei personaggi dei suoi libri che appaiono, di conseguenza, come figure già vissute e quasi predestinate dotate dell’immensa forza della memoria.
Così Grima, attento custode della loro esistenza, risulta ancora una volta protagonista nel sorvegliare gelosamente il senso dell’esistenza e deliziosi, e talora struggenti, frammenti di vita che trovano pieno vigore in un prezioso gioco di rimembranze. Tutto questo, in uno stile docile e quasi fiabesco che sottende urla a volte disperate, in un messaggio urgente ma ancora troppo scomodo. I personaggi di Grima non appaiono, certamente, rassegnati né vinti, ma, sempre, consapevoli di un ineluttabile e selvaggio fluire della vita che pare essere il solo, vero, destino dell’uomo. L’unico rifugio che consente all’uomo di non disperare è l’amore, vera salvezza dell’animo umano.
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